PEFC Italia: dalle foreste ai territori, nuovo record

236 nuove aziende nel 2024 e 71.000 tonnellate di CO₂ assorbita dalle foreste certificate con servizi ecosistemici.

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PEFC Italia

In 24 anni di attività, PEFC Italia (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes) ha costruito una solida rete, che coinvolge 1.585 aziende certificate con “Catena di Custodia” nel solo 2024 e che continua a crescere creando connessioni e stimolando buone pratiche di sostenibilità. A confermare l’impegno di PEFC sono i dati: 1.061.059,26 ettari di foreste certificate, con un incremento dell’8,2% rispetto al 2023 e il coinvolgimento di 14 regioni, con 19 realtà ad aver certificato i propri servizi ecosistemici(funzione climatica, tutela della biodiversità, funzioni turistico-ricreative). Oltre 150 le organizzazioni del settore foresta-legno e delle filiere collegate con cui PEFC Italia ha collaborato a vario titolo nel corso dell’anno. Tra le certificazioni, quella maggiormente richiesta è relativa al carbonio forestale, che ha generato 71.194 tonnellate di CO₂ equivalente assorbita o non emessa.

Sono i risultati del primo bilancio di sostenibilità redatto da PEFC Italia, ente promotore della certificazione della buona gestione del patrimonio forestale, che racconta in modo chiaro e trasparente l’impegno dell’organizzazione nel promuovere la gestione sostenibile delle risorse forestali.

Un impegno che si articola attorno a cinque grandi direttrici strategiche alla guida di ogni azione e progetto. Al centro c’è lo sviluppo di standard tecnici e normativi innovativi, pensati per accompagnare in modo efficace la gestione sostenibile delle foreste e degli alberi fuori foresta, rispondendo alle sfide ambientali e sociali del nostro tempo. PEFC si dedica inoltre a comunicare con sempre maggiore forza e creatività i valori del mondo forestale, contribuendo a costruire una nuova consapevolezza collettiva. Con l’intento di delineare il profilo della foresta del futuro e il futuro della foresta, PEFC tesse connessioni tra il mondo imprenditoriale e quello della ricerca, stringendo collaborazioni e partenariati con enti e istituzioni, pubbliche e private; inoltre promuove soluzioni innovative che possano accordare tutela ambientale, sviluppo e resilienza, per generare ricadute positive sotto il profilo economico e sociale e valorizzare le filiere locali con processi inclusivi e sostenibili. Per questo PEFC Italia continua a implementare progetti innovativi come “Fashions change, forests stay”, “Cloud Wood” e il progetto europeo SUS-SOIL, con l’obiettivo di garantire pratiche sostenibili, un ecosistema inclusivo e una gestione responsabile delle risorse naturali.

«La sostenibilità nasce nei territori, dove le competenze, le relazioni e la visione si trasformano in azioni concrete – spiega Marco Bussone presidente di PEFC Italia -. Per questo abbiamo deciso di rafforzare la nostra presenza sui territori, consolidando le relazioni con i nostri stakeholder e promuovendo una governance condivisa che permetta una transizione ecologica davvero giusta, partecipata e duratura. Perché sono i territori, e soprattutto chi li vive e li cura, il vero cuore della transizione ecologica. Questo bilancio di sostenibilità – prosegue Bussone – non è un semplice documento di rendicontazione, ma la testimonianza di un patto di fiducia con i nostri portatori d’interesse e con l’intero Paese. Racconta il valore di un impegno quotidiano che spesso opera lontano dai riflettori, per le comunità forestali e montane, promuovendo una cultura della sostenibilità che mette al centro le persone, i paesaggi e le filiere produttive. Guardiamo al 2025 come a un anno particolarmente significativo per proseguire in questa direzione. Rafforzeremo ulteriormente la nostra presenza nei territori e consolideremo le relazioni di fiducia, con lo spirito che ci contraddistingue: concretezza, competenza e visione di lungo periodo».

Secondo il bilancio di sostenibilità di PEFC Italia, sono 1.061.059,26 gli ettari di foreste certificate per la gestione sostenibile nel 2024, con un incremento dell’8,2% rispetto al 2023 e il coinvolgimento di 14 regioni con almeno una foresta certificata all’interno dei confini regionali, con il Trentino Alto Adige in testa per estensione.

L’85% dei boschi certificati è distribuito nel Nord, il 13% nel Centro e il 2% nel Sud Italia. In particolare, oltre 9.000 ettari sono certificati come pioppicoltura sostenibile in Pianura Padana e Friuli Venezia Giulia e alimentano l’industria dei pannelli compensati, indispensabili per l’industria del mobile italiano. Questa superficie è rappresentata dal 61,1% di proprietà pubblica, il 29,5% di proprietà privata e il 10,4% è gestita da Comunanze e Domini collettivi (cioè di uso civico). I proprietari o gestori di foreste certificate sono 410 comuni e pubbliche amministrazioni, 23.628 singoli proprietari e 201 Domini collettivi.

Il 2024 è stato anche un anno record per la certificazione di catena di custodia (Coc), con 236 nuove aziende certificate per la tracciabilità in 12 mesi (+16,8% rispetto al 2023) che portano il totale a 1.585 imprese certificate. Si tratta del più alto aumento mai registrato in un anno, sottolineando l’importanza crescente della tracciabilità e della sostenibilità in particolare tra le piccole e medie imprese.

Per quanto riguarda invece i servizi ecosistemici, ovvero i servizi forestali in grado di offrire benefici fondamentali come la regolazione del clima e la tutela della biodiversità, nel 2024 PEFC Italia ha introdotto un nuovo standard che accompagna la gestione certificata con un nuovo strumento di valutazione qualitativa e quantitativa. Questo standard si basa su una visione multifunzionale della foresta, che premia la tutela e l’uso responsabile delle risorse insieme al riconoscimento dei benefici ambientali e sociali prodotti. La certificazione poggia su tre principi guida: congruità ambientale dei progetti certificati, permanenza dei benefici nel tempo e trasparenza nella gestione e comunicazione delle informazioni.

Nel corso dell’anno, ben 19 realtà diverse hanno scelto di certificareuno o più servizi, portando all’emissione di un totale di26 certificazioni. Tra le diverse tipologie, la certificazione più richiesta si è confermata quella relativa al carbonio forestale, che offre la possibilità concreta di quantificare le tonnellate di CO assorbite dalle foreste o non emesse (grazie all’antincendio boschivo) e di convertirle in crediti di sostenibilità. Questo trend è stato confermato da un risultato di grande rilievo: nel 2024, i crediti generati ammontano a 71.194 tonnellate di CO equivalente assorbita o non emessa. Analizzando nel dettaglio le superfici certificate,il servizio legato allo stoccaggio del carbonio forestale ha interessato 10.674,14 ettari, grazie all’impegno di 14 diverse realtà.

A questo si aggiungono i dati significativi sulla tutela della biodiversità, con 9.710,83 ettari certificati, e sulla funzione turistico-ricreativa, che ha coperto un’area di 10.058,96 ettari e 5 tratti lineari per un totale di 1.360 metri. Completa il quadro la certificazione per l’idoneità delle aree forestali a garantire benessere forestale, cioè per il Forest bathing o terapia forestale, che ha riguardato una superficie di 133,8 ettari.

A fronte di questo impegno da parte dei proprietari forestali certificati, sono stati 578.487,80 gli euro investiti da imprese e organizzazioni private per sostenere progetti forestali certificati che garantiscono benefici ambientali misurabili, come la tutela della biodiversità.

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