Impianto eolico: il Consiglio di Stato nega autorizzazione in Toscana

«La tutela costituzionale del paesaggio storico è preminente». A rischio l’implementazione degli impianti eolici e fotovoltaici in tutt’Italia.

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«La tutela costituzionale del paesaggio storico è preminente». A rischio l’implementazione degli impianti eolici e fotovoltaici in tutt’Italia.

La tutela del paesaggio storico prevale sugli interessi d’impresa perché́ è un valore di rango costituzionale: questo il principio per il quale il Consiglio di Stato, con una sentenza pubblicata lo scorso 5 marzo, ha riformato la decisione del Tar Toscana e ha accolto il ricorso di Italia Nostra e di cinque cittadini contro il progetto di impianto eolico presentato dalla E-Wind 28 nelle campagna del comune di Roccalbenga sulle pendici del monte Amiata in provincia di Grosseto, già bocciato dalla Soprintendenza paesaggistica e dall’Unione dei comuni, ma autorizzato dalla “rossa” regione Toscana.

La decisione della massima magistratura amministrativa fa strame delle procedure accelerative del decreto Draghi volte a semplificare la realizzazione di impianti di energia sostenibile e rinnovabile per centrare gli obiettivi europei di produzione di energia verde, affermando come la tutela del paesaggio sia più importante della produzione di energia.

Come spesso capita in Italia, la sentenza è il frutto di una giustizia a pendolo, che prima, nel 2017, in una situazione molto simile, autorizzava questo genere di impianti, mentre ora li stoppa.

La decisione dei giudici amministrativi ha preso in considerazione l’impatto paesaggistico dell’impianto eolico con un palo alto 75,6 metri verniciato di rosso e verde, che secondo i ricorrenti e la stessa Sovrintendenza finiva col pregiudicare la visuale in un’area delicatissima, fornendo ai comuni e alle associazioni ambientaliste una formidabile arma per tutelare il paesaggio italiano dalla crescita di questo genere di impianti che fanno strame anche dei diritti dei proprietari fondiari, visto che le imprese del settore hanno anche la priorità dell’interesse pubblico anche per procedere all’esproprio delle aree dei privati quando il progetto viene approvato.

La sentenza potrebbe interessare, oltre agli impianti eolici, pure i campi fotovoltaici, sia quelli messi a terra che quelli installati sui tetti, specie quelli in prossimità dei centri storici. Indirettamente, poi, la sentenza del Consiglio di Stato finisce con il rafforzare il ruolo delle Soprintendenze contro cui il governo Meloni vorrebbe un sostanziale loro depotenziamento e superamento, finendo con il terminare il lavoro del precedente governo Draghi con il decretoSemplificazioni”.

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