Editoria sempre più in crisi secondo l’Osservatorio AgCom

Per quotidiani e periodici è “crisi strutturale”, mentre per l’editoria digitale c’è qualche segnale positivo.

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Per il settore dell’informazione italiana la crisi sta diventando strutturale secondo la periodica rilevazione dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AgCom), con l’editoria quotidiana e periodica a stampa sempre più problematica, mentre l’unica voce parzialmente positiva arriva dall’editoria digitale.

Il report dell’Osservatorio AgCom 1/2025 analizza l’intero del 2024 evidenziando un andamento generale negativo, indice di una «crisi strutturale già evidenziata negli anni precedenti».

Nel 2024, si osserva una flessione del -20,2% degli ultimi 5 anni e una perdita annua del –5,5%, passando da vendite complessive di 723 milioni del 2021 (ultimo picco più alto) a 572 milioni dell’anno appena concluso

Le copie cartacee vendute complessivamente di tutti i quotidiani sono pari a 423 milioni di unità a fronte dei 457 milioni del 2023. Una forte riduzione del -7,6%, mentre nel confronto con il 2020 si perde il -32,3% (quando si vendevano 623 milioni di copie cartacee).

I quotidiani digitali prendono direzione opposta e aumentano la percentuale su base annua anche se di poco (+0,8%). Considerando le statistiche degli ultimi anni, tuttavia, si vede la forte crescita e apprezzamento da parte del pubblico del mezzo digitale a favore di quello tradizionale, con una impennata del +59,5%.

Le testate locali hanno performato meglio delle nazionali. La riduzione è più evidente per la seconda categoria, che perde -7,3% in un anno, mentre le locali solo il -3,1%. Allargando l’orizzonte temporale, tuttavia, il trend si inverte nelle vendite, con perdite maggiori per i locali rispetto ai quotidiani nazionali (-15,2% vs -25,9%).

L’editoria su piattaforme digitali registra la crescita degli utenti unici nel 2024. Sono 44.695.000 i visitatori di siti web e social, con un totale medio di oltre 70 ore e 10 minuti di tempo speso online. Siti web e applicazioni sono le piattaforme preferite, in primis, quelle di proprietà dei grandi operatori internazionali come Google, Meta, Amazon e Microsoft. Subito dopo i più visualizzati sono i grandi gruppi editoriali nazionali.

Per l’informazione generalista, i dati mostrano una flessione delle audience del -1,2% rispetto a dicembre 2023 (37,7 milioni vs 37,2 milioni di utenti unici mensili. 

Andamento stabile per i social network, che perdono solo il -0,1% di utenze rispetto allo scorso dicembre. Lo stacco si sente di più se si confronta con i dati del 2020 (-1,8%).

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