Il turismo italiano corre: 476 milioni di presenze nel 2025

Il rapporto di Demoskopika evidenzia la crescita del 4,7% sugli arrivi e del 2,3% sulle presenze.

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turismo italiano
Uno dei simboli del tuismo italiano: il Colosseo di Roma.

Il turismo italiano corre, stando ai dati contenuti nel nuovo rapporto di Demoskopika che per l’intero 2025 stima 146,3 milioni di arrivi e quasi 476,8 milioni di presenze, in crescita rispettivamente del 4,7% e del 2,3% rispetto al 2024, quando si registrarono 139,6 milioni di arrivi e 466,1 milioni di pernottamenti, con una previsione di spesa turistica diretta 135 miliardi di euro contro i 127 miliardi del 2024.

Oltre 6,6 milioni di turisti in più nel 2025 hanno scelto una destinazione italiana, specie di provenienza estera. Dati che sono stati commentati dal ministro al turismo, Daniela Santanché, con uno «sono smentite tutte le Cassandre che hanno rotto le scatole tutta l’estate sui dati del turismo c’è un dato di questi di Demoskopika che mi interessa più di tutto: la previsione della spesa di 135 miliardi. L’anno scorso era 127 miliardi. Vuol dire che le nostre politiche stanno funzionando, anche se c’è ancora lavoro da fare. L’unico merito che mi arrogo come governo, non come ministro, è quello che finalmente nella nostra nazione il turismo ha un piano strategico industriale e ha una visione, la volontà di far crescere quest’industria che dovrebbe essere la più importante del nostro Paese».

Anche dall’Enit arrivano grandi conferme e previsioni positive per il turismo italiano: entro la fine 2025 il comparto genererà 3,2 milioni di posti di lavoro, che diventeranno 3,7 entro 10 anni; e raggiungerà 237,4 miliardi di Pil a fine 2025 che le previsioni indicano in crescita fino a toccare quota 282,6 miliardi nel 2035. C’è poi la spesa turistica, che genera crescita socioeconomica per tutta la filiera nazionale, attraendo investimenti sui territori italiani: a fine anno raggiungerà 185 miliardi di euro (di questi 124,6 generati da turisti italiani e i restanti 60,4 miliardi da turisti internazionali).

Un segnale concreto di crescita e attrattività del turismo italiano: rispetto al 2024, la spesa degli stranieri aumenterà del 9,4% (era 55,2 miliardi) e dell’1,6% quella degli italiani (che ammontava a 122,6 miliardi). Da qui ai prossimi 10 anni, invece, si stima che la spesa turistica possa crescere fino a 220,5 miliardi di euro: 142,5 miliardi da italiani e 78 miliardi proveniente dalle spese di turisti esteri.

«Il turismo cresce e guida lo sviluppo del nostro Paese. Uno sviluppo economico, come testimoniato dai numeri, e sociale, generando occupazione e investimenti sui territori» ha detto l’amministratore delegato dell’Enit, Ivana Jelinic.

Non si può trascurare però il motore della cultura. Dalle indagini svolte da IsnartUnioncamere per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di commercio, arte, storia, archeologia, monumenti & Co. sono saldamente al primo posto tra le motivazioni principali di visita in Italia ormai per il quarto anno consecutivo. Sono il prodotto leader della “Destinazione Italia”: ha generato nel 2024 il 63% delle presenze turistiche in Italia e il 66% dei turisti esteri che hanno soggiornato in Italia nell’estate 2025 è arrivato per trascorrere una vacanza all’insegna della cultura.

Tornando ai dati sul turismo italiano di Demoskopika, gli arrivi internazionali potrebbero raggiungere quota 82,3 milioni (+11,3% sul 2024) e le presenze salirebbero a 263 milioni (+3,5%). Al contrario, il mercato domestico mostrerebbe segnali di frenata, probabilmente legati all’aumento dei costi complessivi di trasporti, ospitalità e ristorazione, che potrebbero scoraggiare una parte della domanda interna: gli arrivi degli italiani sono stimati in 64 milioni, in calo del 2,7% rispetto all’anno precedente, generando quasi 214 milioni di presenze, con un incremento significativamente più contenuto, pari allo 0,8%. Nel complesso, i flussi turistici in Italia potrebbero generare una spesa diretta di quasi 135 miliardi di euro, con un incremento del 6,7% rispetto al 2024.

Tuttavia, l’andamento dei prezzi si conferma un fattorecondizionante”: i voli nazionali registrerebbero un rialzo dei prezzi con un’inflazione acquisita stimata del 19,4%, a fronte di un modesto +0,3% per i voli internazionali. Analoga dinamica per i pacchetti vacanza: +10,3% per quelli nazionali contro un +6% per quelli esteri. A ciò si aggiungono aumenti significativi anche per i servizi di alloggio (+6,5%) e ristorazione (+3,1%). (

«La crescita dei flussi turistici provenienti dall’estero rappresenta certamente un’opportunità strategica per l’intero sistema italiano – evidenziano i ricercatori di Demoskopika -. Un’opportunità che va però governata con una programmazione attenta e mirata, che da un lato consolidi il trend positivo degli arrivi da oltre frontiera, ma dall’altro focalizzi l’attenzione sulla dinamica dei prezzi, per ridare slancio al mercato interno. L’aumento delle principali voci del paniere turistico, potrebbe rappresentare una criticità che incide direttamente sull’andamento del mercato domestico. Ciò significa rivedere l’intera filiera dell’ospitalità, potenziando l’attrattività delle destinazioni, investendo in infrastrutture adeguate, in nuove tecnologie e nella formazione del personale, in modo da garantire un’esperienza di alto livello a costi che rimangano accessibili e competitivi. Occorrono quindi interventi mirati, insieme a politiche di prezzo sostenibili, per consolidare l’espansione del turismo estero e aumentare la domanda interna, garantendo così standard elevati e competitività sul mercato globale».

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