Inps, 284 miliardi entrate da contributi nel 2024, +5,5%

320.593 milioni spesa per pensioni previdenziali (+5,4%). Spesa incentivi occupazione, sale a 42 miliardi e 4,44 miliardi per l'Adi.

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Inps ha presentato il “Rendiconto consuntivo sul 2024” appena approvato da Civ dell’Istituto.

Per i trasferimenti da parte dello Stato si è registrato un aumento dell’83,06% dal 2014, mentre per le entrate contributive l’aumento in dieci anni è stato del 34%. Nel complesso le uscite per prestazioni istituzionali sono state pari a 417.408 milioni con una crescita del 4,9% sul 2023 e del 37,58% sul 2014.

Le uscite per pensioni previdenziali nel 2024 sono state pari a 320.593 milioni con un aumento del 5,4%, dovuto soprattutto al recupero dell’inflazione. Per il sostegno al reddito nell’anno sono stati spesi 18.913 milioni con una crescita del 2,7%. Per l’inclusione sociale la spesa è stata di 33.998 milioni con un calo dello 0,3%. Per gli interventi per la famiglia si sono spesi 26.182 milioni (con una grande fetta dedicata all’Assegno unico per i figli a carico) con un aumento del 9,8%. Per le altre prestazioni (Tfr a pubblici e privati e altre prestazioni) sono stati spesi 17.722 milioni con una crescita dello 0,9%.

Nel 2024 l’Inps ha registrato accertamenti per 573,128 miliardi e impegni per 558,123 miliardi con un saldo della gestione finanziaria di competenza superiore a 15 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 12,188 segnati nel 2023. Il risultato economico di esercizio è stato positivo per 1,029 miliardi (in calo rispetto ai 2,063 del 2023), mentre si registra un avanzo patrimoniale netto in crescita da 29,78 a 35,31 miliardi.

«Un risultato importante per l’Istituto – spiega il presidente del Civ, Roberto Ghiselli – e un ulteriore elemento che attesta l’equilibrio del sistema previdenziale pubblico italiano il quale, per la rilevanza economica che ricopre nell’ambito della contabilità generale dello Stato, contribuisce alla stabilità complessiva del “sistema Paese”».

Nel 2024 le entrate complessive Inps sono state 573,12 miliardi, di cui 284,04 miliardi di entrate contributive (+5,5% sul 2023) e 180,74 mld di trasferimenti correnti dalla fiscalità generale (in crescita del 9,7%). Le uscite complessive ammontano a 558,12 miliardi, di cui 417 per prestazioni istituzionali (+4,9%). Il costo degli interventi sostenuti dai trasferimenti dalla Gias (Gestioni interventi assistenziali), quindi dalla fiscalità generale, è cresciuto di 16 miliardi, in particolare per l’incremento degli sgravi contributivi (cresciuti di 10,8 miliardi) e per gli interventi a favore della famiglia (cresciuti di 2,6 miliardi) e per l’incremento delle coperture degli oneri pensionistici (cresciuti di 3,1 miliardi).

Il 2024 ha fatto registrare rispetto all’anno precedente un incremento della spesa per pensioni previdenziali di 16,4 miliardi arrivando complessivamente a 320,59 miliardi, con un incremento rispetto all’anno precedente del 5,4%. Il CIV ricorda che questo incremento deriva quasi per intero dalla rivalutazione delle pensioni a fronte dell’impennata inflazionistica registratasi l’anno precedente (5,7%). Il 2024 ha invece visto un incremento della spesa per il sostegno al reddito di 0,5 miliardi passando da 18,4 a 18,9 miliardi, in particolare per la crescita dei trattamenti di disoccupazione e di integrazione salariale. Le spese per l’inclusione sociale sono sostanzialmente invariate (- 0,1 miliardi) ma «con un rilevante calo delle prestazioni di contrasto alla povertà» (meno 1,9 miliardi sul 2023, meno 3,3 miliardi nel biennio) e un aumento delle prestazioni per le pensioni assistenziali (più 1,8 miliardi).

Dal Rendiconto Inps emergono i crediti per contributi a carico dei datori di lavoro e degli iscritti che, a fine 2024, ammontano a complessivi 119,1 mld con una riduzione di 8,0 mld rispetto all’anno precedente, riduzione derivante dall’annullamento dei debiti contributivi a seguito delle operazioni di saldo e stralcio previste dai recenti interventi normativi. Gran parte di questi crediti sono a rischio di inesigibilità e a fronte di tale evenienza è stato alimentato il Fondo svalutazione crediti contributivi che ammonta, nel 2024, a 94,4 mld, in calo di 8,2 mld rispetto al 2023.

«E’ importante – ha spiegato Ghiselli – che il Paese sappia individuare una coerente strategia per garantire una prospettiva di sostenibilità del sistema, da un punto di vista economico ma soprattutto sociale, attraverso politiche che sostengano lo sviluppo di qualità del tessuto produttivo e dell’occupazione, in grado quindi di incidere positivamente sui principali fattori di stabilità del sistema previdenziale ad iniziare dalla crescita delle retribuzioni e dal conseguente gettito contributivo».

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