Dopo 26 mesi di calo tendenziale la produzione industriale torna a salire nel mese di aprile che rispetto all’aprile del 2024 segna un +0,3%. La lunga fase di contrazione è stata interrotta dalle dinamiche positive dei beni durevoli, dell’energia e dei beni di consumo. Secondo le stime diffuse dall’Istat, l’indice destagionalizzato della produzione industriale è aumentato dell’1,0% rispetto a marzo mentre l’indice generale, al netto degli effetti di calendario, ha guadagnato rispetto ad aprile 2024 lo 0,3%. Si osserva anche una moderata crescita su base trimestrale (+0,4%).
Esaminando i diversi settori di attività economica, permangono infatti ancora pesanti perdite nell’automotive e nella produzione dei mezzi di trasporto (-9,5%). Più pesante il crollo della produzione di prodotti farmaceutici di base e dei prodotti farmaceutici (-11,0%), in calo anche la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-5,0%). Altri segni meno si registrano per la produzione dell’industria tessile, abbigliamento, pelli e accessori (-0,5%) e fabbricazione di macchinari e attrezzature (-1,3%)
Fra gli andamenti positivi, i settori di attività economica che registrano gli incrementi tendenziali maggiori sono l’industria del legno, della carta e stampa (+4,7%), la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+4,3%) e la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (+3,3%).
Soddisfatti Confcommercio e Confartigianato perché l’aumento della produzione ha riguardato i beni di consumo. «La dinamica positiva che riguarda i beni di consumo è un segnale importante per le micro e piccole imprese che operano in questi comparti. Tuttavia, bisogna mantenere alta l’attenzione su alcuni settori che hanno sofferto maggiormente, come la moda e la meccanica» osserva il presidente di Confartigianato, Marco Granelli.
Secondo Anfia, la produzione di auto ad aprile in Italia è crollata del 47,5% a quota 17.000 veicoli. «L’indice della produzione automotive italiana si mantiene in flessione a doppia cifra anche ad aprile – afferma Gianmarco Giorda, direttore generale di ANFIA -. L’indice della fabbricazione di autoveicoli torna in pesante calo (-30%), mentre l’indice della produzione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori recupera e chiude a -6,4%».
A pesare sulla filiera della componentistica automotive italiana anche la decisione da parte dei costruttori tedeschi di privilegiare gli acquisti dai fornitori tedeschi, rallentando gli ordinativi da quelli italiani.
Per rimanere sempre aggiornati con le ultime notizie di “Dario d’Italia”, iscrivetevi al canale Telegram per non perdere i lanci e consultate i canali social della Testata.
Telegram
https://www.linkedin.com/company/diarioditalia
https://www.facebook.com/diarioditalia
© Riproduzione Riservata