Assolatte, nel 2024 mercato Italia stabile mentre vola l’export

Gli 80 anni dell’associazione vede aumentare del 10,7% le tonnellate commercializzate all’estero 658.000 e fatturato a quota 5,4 miliardi.

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2024 all’insegna dei buoni numeri di bilancio per Assolatte, l’associazione italiana lattiero casearia che, nata nel 1945 che ha appena compiuto 80 anni, occasione per il presidente Paolo Zanetti per ricordare come, otto decenni fa, «le nostre aziende erano per lo più realtà artigianali, molte erano uscite a pezzi dal secondo conflitto mondiale. I nostri genitori e i nostri nonni si rimboccarono le maniche, con lavoro, fatica, sudore e passione. Da allora, il settore non si è mai fermato, diventando un muro portante dell’economia nazionale».

Per l’export caseario italiano il 2024 è stato un altro anno da record afferma Zanetti, giacché «le 658.000 tonnellate inviate fuori dai nostri confini hanno fatto salire il valore (+10,7% sul 2023), mentre il fatturato è stato pari a 5,4 miliardi, in uno scenario in cui arrivare a questi livelli, tra le guerre, il persistere dell’inflazione e varie altre insidie, non è stato facile, né scontato».

Le imprese del comparto operanti in Italia hanno raccolto e trasformato tutto il latte vaccino prodotto nelle stalle della Penisola: si tratta, recita una nota, «di 13,18 milioni di tonnellate, cui se ne aggiungono 800.000 di latte tra caprino, bufalino e pecorino»; quello lavorato nel Belpaese «è destinato alla produzione di 2,5 milioni di tonnellate di latte alimentare, di 1,4 milioni di tonnellate di formaggi (per il 44% a denominazione di origine protetta), di 265.000 tonnellate di yogurt e altri latti fermentati e di 103.000 tonnellate di burro».

Gran parte della produzione nazionale casearia si concentra nella mozzarella (315.000 tonnellate), nel Grana Padano dop (218.000), nel Parmigiano Reggiano dop (163.000), nel Gorgonzola dop (63.000), nella Mozzarella di bufala campana dop (55.000), nel Pecorino Romano dop (39.000), in burrata e stracciatella (47.500, di cui 600 di Burrata di Andria IGP), nel provolone (28.000, di cui 7.000 in Valpadana Dop), in mascarpone, crescenza e Asiago dop.

Assolatte vede aumentare la produzione di burro (+5,8%) e di creme (+5,9%), mentre chiudono in flessione yogurt e altri fermentati (-6,3%), nonché il latte alimentare (-1,7%).

La crescita 2024 è stata estremamente diffusa, e, sotto vari aspetti, equilibrata. Presi nell’insieme, i volumi verso UE ed extra-UE sono aumentati pressoché allo stesso tasso (+10,8% e +10,7%).

Nell’UE spiccano per entità del tasso Germania, Spagna, Austria, Repubblica Ceca, Svezia, Danimarca e soprattutto Polonia (+26,7%) e Romania (+25,3%). È da sottolineare poi la Francia che, con +8,9% e 146.400 tonnellate, consolida il suo miliardo e oltre di fatturato generato.

Nell’extra-UE, nell’insieme sempre più prossimo alle 200.000 tonnellate, Assolatte vede il rafforzamento in particolare di Americhe (+12,2%), Asia Orientale (+20,4%), Medio Oriente (+12,8%) e Oceania (+15,2%), tutte aree con tassi superiori alla media.

Per quanto riguarda le merceologie, c’è da rilevare l’oltre +10% dei grattugiati sia fuori che dentro l’UE. Più dinamici fuori, invece, la mozzarella (+9,3%), il mascarpone (+16,8%), Grana Padano e Parmigiano Reggiano dop (+10,1%), provolone (+16,7%) e soprattutto I Pecorini (+7,7%). Crescono più velocemente nell’UE burrate e ricotte (+23,7%), Gorgonzola dop (+5,4%), Taleggio dop (+3,3%) e altri formaggi duri vaccini (+7,8%).

C’è da festeggiare infine il sorpasso dell’Italia sull’Olanda tra i paesi maggiori esportatori dell’UE in volume. Nessun sorpasso invece sul valore, dove con 1,78 miliardi di euro l’Italia è prima in classifica da tanti anni, staccando nettamente la Francia che si ferma a 1,2 miliardi. Il primo trimestre 2025 anche da un deciso recupero dei valori di vendita, generato nel divario tra un +3,4% di crescita a volume e + 13,8% a valore.

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