Farina di larva gialla trattata con ultravioletti: la Ue ne autorizza l’uso alimentare

Sulle tavole europee arriva un nuovo cibo proteico prodotto con le larve intere di Tenebrio molitor (anche dette larve gialle della farina. Coldiretti chiede una chiara etichettatura.

0
103
Farina di larva gialla novel food
Nuove delicatessen alimentari sulle tavole degli europei: arrivano le larve di verme della farina minore.

Si arricchisce il ventaglio di opzioni con cui è possibile consumare la farina di larva gialla sulle tavole degli europei. Dalla sede della Commissione Ue è arrivato il via libera alla commercializzazione della polvere di larve intere di Tenebrio molitor (anche dette larve gialle della farina) trattata con raggi UV, inserita con un regolamento tra i “nuovi alimenti”, (novel food), dell’Ue, ovvero quei cibi o tecniche di produzione che Bruxelles considera non consumati «in modo rilevante» prima del maggio 1997.

Le larve gialle del tenebrione mugnaio avevano già ricevuto il via libera da parte di Bruxelles per essere vendute in formaessiccata” e anche “congelata” e in “polvere”. Ora arriva l’autorizzazione comunitaria anche per l’uso della farina delle larve trattata con raggi ultravioletti, trasformata poi in pane e panini, torte, prodotti a base di pasta, prodotti trasformati a base di patate, formaggio e prodotti caseari e composte di frutta e di verdura.

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) considera il nuovo alimento «sicuro» ma su cui l’Italia promette di vigilare perché sia rispettato «il principio di trasparenza e il diritto dei cittadini di scegliere con piena consapevolezza ciò che consumano attraverso etichette e informazioni dettagliate», ha messo in chiaro il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato.

Per i prossimi cinque anni, almeno, sarà solo la società franceseNutri’Earth”, forte della protezione da proprietà industriale, a immettere sul mercato il nuovo alimento, a meno che un’altra società ottenga l’autorizzazione o il consenso della stessa “Nutri’Earth”. A nulla è servita la levata di scudi degli eurodeputati Alexander Bernhuber del Ppe e Laurence Trochu di Ecr che la scorsa settimana al Parlamento europeo hanno cercato di opporsi all’autorizzazione presentando un’obiezione sostenuta, tra gli altri dall’eurodeputata della Lega, Silvia Sardone, e da Paolo Inselvini di Fratelli d’Italia, che l’ha definita «un’offesa agli agricoltori europei» – poi bocciata in commissione Ambiente (Envi) per una manciata di voti.

Senza imporli sulle tavole dei consumatori europei, dal 2021 a oggi Bruxelles ha autorizzato sul mercato unico quattro insetti come nuovi alimenti, considerandoli una «fonte alternativa di proteine». A far compagnia alla farina di larva gialla, nella corta lista Ue si contano anche la Locusta migratoria «congelata, essiccata e in polvere» e il Grillo domestico (nome tecnico: Acheta domesticus) «congelato, essiccato e in polvere» nonché «parzialmente sgrassato». Quarto e ultimo insetto in ordine di tempo autorizzato nel 2023 da Bruxelles è l’Alphitobius diaperionus, ovvero il verme della farina minore.

Un mercato, quello dei nuovi alimenti, ancora poco sviluppato ma che presto potrebbe arrivare a includere anche la divisiva carne coltivata in laboratorio: la richiesta della start-up francese Gourmey di autorizzare la vendita del foie gras coltivato in provetta è dall’estate sulla tavola di Ursula von der Leyen.

Da parte dei produttori agricoli la richiesta di una chiara etichettatura dei prodotti alimentari contenenti i “novel foods”, perché secondo Coldiretti «si tratta di un alimento che era stato già autorizzato, ma che ha sollevato molti dubbi sulle procedure di produzione. La polvere viene trattata con raggi ultravioletti per ottenere due risultati: bonificare la matrice alimentare, direttamente sul prodotto e aumentare il contenuto in vitamina D della stessa matrice. Si tratta, nei fatti, di un prodotto tutt’altro che naturale, ma ultratrasformato, e che dovrebbe riportare in etichetta la dicituracontiene vitamina D prodotta mediante trattamento con Uv”».

Oltre ad essere lontanissimi dalla cultura gastronomica nazionale, «l’introduzione degli insetti nelle diete – sottolinea la Coldirettisolleva importanti interrogativi riguardo alla salute e alla sicurezza alimentare. Questo perché la maggior parte di questi nuovi prodotti proviene da Paesi fuori dall’UE, come Vietnam, Thailandia e Cina, che da anni occupano le prime posizioni nelle classifiche per il numero di allarmi alimentari».

 

Per rimanere sempre aggiornati con le ultime notizie di “Dario d’Italia”, iscrivetevi al canale Telegram per non perdere i lanci e consultate i canali social della Testata. 

Telegram

https://t.me/diarioditalia

Linkedin

https://www.linkedin.com/company/diarioditalia

Facebook

https://www.facebook.com/diarioditalia

© Riproduzione Riservata